0.1 >> Emozioni Primarie
Le emozioni veicolano un messaggio. Nascono nella parte irrazionale del nostro essere sollecitando la parte più consapevole di noi stessi. Una sorta di postine, che veicolano un messaggio dal limbo, parte più reicondita del nostro cervello sino alla corteccia, sede della consapevolezza.
E’ molto importante ricevere, e comprendere queste sollecitazioni, perché portano con sé lo stimolo ad agire, e porre in essere una reazione.
Le emozioni sono tra loro diverse, perché hanno scopi diversi. La gioia ci sottolinea che un nostro bisogno ha trovato soddisfazione, chiedendo al nostro corpo di esprimerla.
Nella stessa misura la tristezza, nasce dalla perdita di qualcosa o qualcuno importanti per noi, stimolando tutti i comportamenti che sono tipici di questo atteggiamento.
La rabbia ci informa che un bisogno significativo non ha trovato risposta. La paura ci avverte del pericolo, chiedendoci di neutralizzarlo o allontanarlo. La sorpresa ci avverta che il bisogno di novità, ha trovato piena soddisfazione. Il disgusto, infine , ci informa di qualcosa che non ci piace fisicamente o mentalmente, chiedendo di rigettarla.
Le emozioni si comportano un po’ come i colori. Come i colori fondamentali (primari), generano altri colori, attraverso la rispettiva contaminazione e mescolamento. Allo stesso modo si generano le emozioni complesse, la cui comprensione richiede una maggior raffinatezza e sottigliezza, nel discriminare il messaggio .
Esperienze di vita ci invitano a ripartire da noi stessi dopo esserci fermati.
Le emozioni in questi frangenti sono importanti. Decifrandole, possiamo comprendere i messaggi che veicolano e che ci chiariscono i motivi del nostro malessere, come del nostro benessere sia fisico, che interiore, indicandoci ciò che possiamo migliorare in noi stessi.
Le emozioni sono quindi l’informazione più importante, una forma di comprensione della nostra esperienza e realtà.
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La noia ci suggerisce che abbiamo bisogno di stimoli, o di un nuovo episodio della nostra vita, come la stanchezza che ci invita al riposo o fisico mentale.
La rabbia è particolarmente importante, sottolineando come un bisogno importante non ha trovato soddisfazione. Probabilmente è una virtù e non un difetto. Ci chiarisce ciò che non va bene nella nostra vita, e che non sta ricevendo nessuna forma di risposta.
Porta con se sfaccettature decisamente pericolose, se non si esprime e si canalizza nel verso corretto, destabilizzandoci ulteriormente.
Va educata , va ascoltata e rielaborata, per isolare e delineare l’esigenza, utilizzando la stessa energia collegata alla rabbia stessa. Diversamente potrebbe condurre a lesioni verso se stessi o ad altri, cagionando dolore se non canalizzata in forme socialmente accettabili.
La paura, è la più antica, anche sotto il profilo biologico e genetico, perché collegata all’auto sopravvivenza, e genera stimoli tanto forti quanto ancestrali.
Le emozioni vanno ascoltate, e per ottenere questo, è utile superare gli schemi socialmente precostituiti, derivati da una forma di cultura particolarmente diffusa che non accogliere le emozioni, soprattutto quelle negative come tristezza o rabbia. Tutte le emozioni sono positive per definizione.
Le percezioni della nostra mente nei confronti della nostra vita, crea i presupposti per il benessere o il malessere di noi stessi.
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